mercoledì 12 dicembre 2012

“Ricostruire la democrazia”, una proposta super partes


Due super esperti del settore elettorale, il noto storico e politologo Giorgio Galli e lo specialista in Scienze Politiche Daniele Vittorio Coméro, nel loro ultimo libro Ricostruire la democrazia, edito da Marco Solfanelli, scendono in campo per presentare un sistema elettorale da essi messo a punto, che dovrebbe mandare in pensione, finalmente, i famigerati “porcellum” e “mattarellum” che hanno messo in ginocchio la democrazia nel nostro Paese.
Siamo ormai in dirittura d’arrivo per le prossime elezioni politiche del 2013, ma  il Parlamento e le forze politiche stanno discutendo di meccanismi molto elaborati e poco comprensibili al grande pubblico, per cui la scelta della nuova legge è diventata una moderna “tela di Penelope”, da tessere di giorno e disfare di notte, per rimandare il più possibile le modalità di scelta dei nuovi rappresentanti. In questo quadro si inserisce la necessità di «ricostruire la democrazia», come recita il titolo del volume di Galli e Coméro.
I due studiosi propongono una legge elettorale equa, innovativa e rispettosa della sovranità popolare, studiata appositamente per  superare l’attuale, imbarazzante stallo politico. In effetti, la storia di questi ultimi vent’anni ha dimostrato che chi ha messo mano alle leggi elettorali per trarne profitto immediato è stato poi punito dai risultati: nel 1993 l’onorevole Sergio Mattarella (DC) inventò il maggioritario all’italiana, che invece permise la vittoria di Berlusconi nel 1994; nel 2005 l’onorevole Calderoli (Lega) inventò il tuttora vigente “porcellum”, che ha determinato la vittoria della sinistra e il naufragio dei proponenti (UDC, FI, AN e, appunto, Lega).
Chiediamo dunque agli Autori qual’è l’idea di fondo del loro progetto: «È quella», risponde Daniele Coméro, «di impiegare il sistema proporzionale per la formazione della rappresentanza parlamentare, e il sistema maggioritario per un voto dedicato al governo, con una apposita scheda. Quindi, alle due schede classiche per la Camera e per il Senato, sulle quali apporre la scelta del partito con le eventuali preferenze, si aggiungerebbe una terza scheda cui è affidata una funzione ben precisa: decidere la squadra di governo».
Cosa troverebbero, gli elettori, su questa terza scheda? «Troverebbero le liste che gareggiano per formare il Governo, con riportati i nomi dei candidati per ogni circoscrizione. Così l’elettore, quando si troverà nella cabina elettorale, potrà scegliere le candidature a suo giudizio più indicate al compito, assegnando ad esse una preferenza. La lista che ottiene più voti vince con una squadra di eletti selezionata dagli elettori, e non più dai dirigenti di partito». Una riforma, quella proposta dai due Autori, in grado di chiudere la triste agonia della “seconda Repubblica” e di aprire una fase nuova nella politica italiana, facendo sentire la vera voce dei cittadini.
(Luciano Garibaldi)


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