venerdì 5 aprile 2013

ScaP's Reviews > Un popolo di frenetici informatissimi idioti

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's review
Apr 04, 13

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Read on April 03, 2013 — I own a copy

Saggio interessantissimo. Illuminante. Vi si analizza come è cambiato il rapporto tra individui, e quello tra individuo e società, da quando - non solo grazie all'informatica - la cultura di massa è diventata produzione industriale.

La quantità abnorme di informazioni indistinte, complanari, "paratattiche", apparentemente democratiche, di cui usufruire grazie alla tecnologia della rete, è talmente imponente da richiedere un continuo aggiornamento. È cronofagica. Assorbe ogni sforzo. Non si ha più energia residua per una disamina critica delle informazioni; per una corretta analisi delle fonti; per la valutazione autonoma; per una serena eliminazione delle ridondanze. Men che meno, per la costruzione di una "storia cosciente" della propria coscienza. A tutto danno della personalità.
Anziché strutturarsi con un lento lavoro di scelta e selezione, l' "individuo" si accontenta sempre più di certificarsi in un dato statistico-numerico, come sola prova oggettiva del valore da cui trarre conforto. Il dato statistico tout-court è, quindi, sempre più funzione di sé stesso. Tanto da dare origine al fenomeno, stratificato e trasversale, di una cosiddetta "Mutual Admiration Society", in cui lo scambio di apprezzamento, acritico e strumentale, è reciprocamente utile, indotto, prima ancora che sentito. La sana autodeterminazione diventa sempre più "egolatria". E questa è il principale alimento del sistema produttivo. A qualsiasi livello, a cominciare dalla "produzione di cultura".

PS: «Idiota: s.m. (der. dal lat. ìdios «particolare; che sta a sé»), ... persona che si lascia strumentalizzare perché non capisce quel che accade» (Vocabolario Treccani).

http://www.goodreads.com/review/show/566240402

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